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by Id0
:::->Cover<-:::
:::->(by www.artofgaming.it)<-:::
Fin dalle prime battute e dalle prime cut-scene rivelazioni e colpi di scena sconvolgenti rimescoleranno le carte in tavola e la storia inizierà a correre (veramente) verso il suo epilogo. DDS2 è un gioco molto compatto, poche side quest, un paio di minigiochi, otto boss opzionali (la metà dei quali si trovano nel dungeon finale…). Tutto il resto è strettamente legato all'ottima storia principale, raccontata attraverso numerose, lunghe e affascinanti cut-scene accompagnate da un buon doppiaggio. La grafica e il suo stile non sono cambiati di una virgola dall'episodio precedente. Ritroviamo quindi lo stesso design e lo stesso particolare stile che non fa altro che ammaliare sin da Nocturne. Un motore grafico più che discreto dà il meglio di sé nelle cut-scene conclusive e accompagna l'occhio del giocatore con sufficienti dettagli per tutta l'avventura. Peccato che le locazioni non siano molto numerose o molto estese (tranne un paio). Come accaduto nell'episodio precedente tra le fila nemiche tornano personaggi presi da Nocturne, alcuni da DDS ai quali si aggiungono alcune interessanti e letali new entry. Alcuni dei vecchi nemici sono stati depotenziati (Samael e Arahabaki su tutti), altri sono più letali e altri ancora hanno cambiato affinità elementale in modo da cercare di non annoiare i veterani e di porre una sfida maggiore rispetto a DDS. La difficoltà generale è stata infatti leggermente aumentata, come la frequenza degli scontri casuali. Un aumento della difficoltà è dato anche dal fatto che in vari punti dell'avventura alcuni dei comprimari lasceranno il party per "esigenze di trama", magari proprio quel personaggio su cui avevate puntato tutto lo sviluppo in direzione di tecniche curative e magari a pochi passi da un boss non particolarmente amichevole. Proprio alcuni dei boss (tre in particolare) rappresentano uno scoglio notevole se vi siete dedicati ad uno sviluppo dei mantra poco ragionato e per rimediare potrebbero servirvi ore e ore di level up per imparare i mantra necessari per rendere più semplice lo scontro…o per trasformarlo in un vero massacro contro il povero boss di turno.
:::->Gameplay<-:::
Per quanto riguarda il gameplay, Digital Devil Saga appare molto simile a Shin Megami Tensei: Nocturne (Lucifer’s Call soprattutto riguardo ai combattimenti.
Essi avvengono sempre in modo casuale e molto frequente, pure troppo. Infatti troverete di certo molto stressante il fatto che, nel momento in cui starete tutti presi sul da farsi per andare avanti nella storia, per la decima volta in cinque minuti, vi apparirà sullo schermo un combattimento con la rispettiva musichetta che diventerà un tormentone per voi, statene certi…
Oltre a questo però bisogna dire che il motore bellico è davvero ottimo. Infatti mai nei RPG è stato cosi’ ben sviluppato, tanto da poter parlare di una svolta in questo ambito.
Analizzando a fondo, vediamo che l’Atlus come da tradizione ha optato per l’avvicendamento dei turni nelle battaglie. Ottima scelta, poiché grazie ad essa non saremo più così tanto sicuri sul vincitore, anzi esso non sarà il più forte (certo può anche darsi) ma colui che sfrutterà al meglio le proprie abilità contro l’avversario. Quindi non preoccupatevi troppo se incontrerete un osso duro, dovrete solo usare la testa e scagliarvi verso i suoi punti deboli.
Potrete anche decidere se combattere sottoforma di demoni o di umani.
Ovviamente dire che Digital Devil Saga è un gioco che basa tutto il suo fascino sul combattimento sarebbe avventato, anche se in buona parte è cosi. Infatti quasi tutto è collegato ad esso. Questo spiega la presenza dei terminali del Mantra un po’ in tutto il gioco. Qui i personaggi scaricano, appunto, i Mantra che consentono l’acquisizione di nuove abilità, dette skill. Naturalmente per vantare di possedere grandi poteri, dovrete passare gradualmente dalle skill dei mantra inferiori a quelle dei più potenti.
Importante annotazione, inoltre, è che le abilità appena acquistate non saranno subito disponibili ma andranno sbloccate col tempo, nei combattimenti con gli Atma points (i punti abilità), distruggendo e divorando i nemici…..
Tutto ciò va di certo a favore del combattimento e della voglia di lottare (che sarà sicuramente saziata !!).
Ma non è ancora finita qui, infatti bisogna ancora dire che ad ogni skill appartenente a un mantra corrispondono elementi quali fuoco, terra, elettricità, vento, oltre agli incantesimi per le guarigioni e per il potenziamento delle caratteristiche fisiche e magiche. Poi, a seconda delle abilità che i vostri personaggi possederanno è possibile eseguire, oltre agli usuali attacchi , speciali mosse che potranno decidere l’incontro.
Infine è possibile, come detto in precedenza, divorare i nemici grazie a particolari skill, dette ‘hunting’, le quali vi faranno guadagnare molti Atma points.
Ma ora basta parlare soprattutto e solo del combattimento….
Il resto del gioco è focalizzato sull’esplorazione dei dungeon, ovvero dei corridori delle varie basi nemiche . E anche se è quasi assente l’esplorazione del mondo esterno, sarà difficile che vi annoierete. Questo perché le varie locazioni sono ben sviluppate e perchè potrete vantare l’aiuto di mappe molto chiare le quali vi aiuteranno a non perdervi (basti pensare che persino io non mi sono perso e credetemi io sono abituato a tali ‘esperienze’…..).
Infine, vi imbatterete anche nella soluzione di vari enigmi, non troppo complessi, ma che spezzeranno un po’ la monotonia.
Mantra?
Per chi non avesse giocato DDS, i mantra sono delle tecniche singole che al loro interno contengono da una a quattro abilità. Le tecniche si imparano comprandole, le si equipaggia e ad ogni scontro gli AP guadagnati riempiono una particolare barra. Raggiunto il massimo della barra il mantra risulta imparato e le sue abilità sono equipaggiabili. Rispetto a DDS la griglia su cui sono disposti i mantra è cambiata in modo notevole (e ci sono anche un po' di mantra nuovi). Ogni mantra in DDS2 è rappresentato sottoforma di esagono. La griglia dei mantra è quindi composta da numerosi esagoni. Imparato un mantra si rendono disponibili quelli accanto e da lì ci si può spostare di mantra in mantra per tutta la griglia. Alcuni sono sigillati e per sbloccarli è richiesto l'apprendimento dei sei mantra circostanti. Oppure l'apprendimento di altri mantra particolari o l'abbattimento di un boss opzionale. Due sono i vantaggi di una griglia del genere. Il primo è che la griglia è unica e tiene in memoria chi ha imparato cosa. Anche i personaggi in riserva guadagnano sempre AP e con il loro aiuto sbloccare i mantra sigillati si rivela molto veloce; non è necessario che un solo personaggio impari i sei mantra, basta fare un lavoro di squadra. Se poi voleste avere la magia del tuono con tutti e cinque i personaggi allora è un altro discorso, ognuno dovrà impararsela. Il secondo vantaggio è che per imparare una magia elementale di alto livello non è necessario passare per tutti i livelli inferiori (come succedeva in DDS) ma grazie alla conformazione particolare della griglia si può "girarci attorno", risparmiando tempo e soldi.
Resta il fatto che i mantra sono troppi e richiedono parecchi soldi e tempo per essere imparati. Non aiutano molto le Field Hunt, presenti in numero estremamente ridotto. Già meglio divorare i nemici in battaglia dopo averli terrorizzati (colpendo i loro punti deboli o assorbendo/riflettendo/annullando/schivando i loro attacchi). Le battaglie inoltre introducono una piccola novità: il sole nero influisce sui nemici e sui personaggi in maniera diversa a seconda della fase in cui ci si trova al momento dello scontro. In alcune di queste fasi i personaggi risultano assumere una forma ibrida uomo-demone difficilmente controllabile. In questo stato si può solo attaccare o fuggire. Aumentano le possibilità di mancare il bersaglio, di essere mancati, di causare un attacco critico e i danni ricevuti sono sempre due o tre volte più ingenti del normale. Nel caso riusciate a completare una battaglia in queste condizioni i punti esperienza ricevuti raddoppieranno. L'unico modo per imparare i mantra più utili (e più costosi) è un'attenta pianificazione dello sviluppo dei personaggi cercando di non eccedere né in una eccessiva specializzazione né in una eccessiva generalizzazione delle abilità. Da notare anche un ridimensionamento piuttosto marcato di alcune tecniche, come le varie -kaja, -kunda e min/max critical, molto meno efficaci. Le battaglie restano comunque sempre godibili e avvincenti anche se dopo tre giochi con lo stesso sistema di combattimento si sente il bisogno di una piccola ventata di novità di cui il prossimo episodio per PS3 potrebbe essere portatore. Dal punto di vista musicale, Meguro Shoji torna alla carica con il suo tipico sound accompagnando battaglie, esplorazioni e cut-scene con il suo particolare tocco.
:::->Analisi tecnica<-:::
Graficamente DGA non è a livelli eccezionali e di certo non potremmo definirlo uno dei migliori giochi della PS2 in grafica, ma ovviamente non è tutto da buttare, anzi.
Ma prima di parlarne diffusamente è d’obbligo citare il nome del famoso Kazuma Kaneko, direttore creativo di Atlus Japan, al quale è stato affidato il design dei demoni e dei personaggi. Ora possiamo partire…
Beh, ricordate quando ho detto che il titolo in questione è riuscito tra pochi a varcare l’oltreoceano grazie alla sua semplicità e maestosità al tempo stesso? Bene, a dir il vero proprio questi due termini, tanto contrapponibili quanto accostabili (semplicità e maestosità), rappresentano l’essenza del gioco, e ora spiegherò il perché.
Per far ciò analizzerò i due termini singolarmente.
1)Semplicità: I produttori di Digital Devil Saga non hanno di certo voluto stravolgere le regole sulle quali sino ad allora si era basata l’Atlus, ma hanno voluto, invece, ammodernare questo settore portando la grafica su valori accettabili. Infatti basterà confrontare DGA a molti precedenti Atlus products e noteremo la differenza, tanto da poter parlare di ‘capolavoro’ grafico, nel suo piccolo. In definitiva semplice si ma al punto giusto.
2)Maestosità: Kazuma Kaneko ha fatto la sua parte e si vede. Infatti ottimamente realizzati sono i personaggi e i mostri (di questi, grande peculiarità sono gli occhi, incredibilmente vividi e scintillanti tanto da sembrare veri). Inoltre è stato reso al meglio l’uso del cel-shading, mentre le ambientazioni rispecchiano il tipico esempio di città del futuro dominata dai colori cinerei e plumbei. Insomma il termine maestosità è spiegato da un mix di cose molto belle a vedersi.
Da tutto ciò scaturisce, quindi, un buon titolo graficamente, da migliorare si, ma è d'obbligo continuare su questa strada.
Dal punto di vista sonoro, non si poteva fare di meglio. Infatti, personalmente, non ho mai ascoltato un tale comparto musicale in un RPG. La colonna sonora sferra musiche rock e metalliche, stimolanti nei combattimenti, toni piu’ mistici invece sono riscontrabili nell’ esplorazione. Peccato, invece per la lingua, visto che è tutto parlato e scritto in inglese, con la conseguente assenza dell’italiano.
Non è possibile apprezzare DDS2 appieno se non si conoscono tutti gli avvenimenti del precedente episodio. C'è tanta carne al fuoco anche in DDS2, tra l'identità dei vari personaggi, le cause che hanno portato allo stato attuale del "Nirvana", il gatto nero onnipresente (sia in forma fisica che di suono dei suoi campanellini) e tanto tanto altro per una storia molto diversa da quelle dei comuni jrpg e che non si pone problemi a trattare tematiche scomode. Atlus dimostra di nuovo che il team di Shin Megami Tensei è uno dei suoi più talentuosi studi di produzione. Se vi è piaciuto il primo, il seguito è la sua degna conclusione, anche se qualche locazione in più da esplorare non avrebbe fatto male.
Dimensione:2,99 GB (compresso winrar)
Lingua: Inglese
Genere: Jrpg
Sviluppatore: Atlus
Sito Ufficiale: Sito ufficiale
Data di uscita:
Anno: 2005
Requisiti Necessari: PS2 mod - winrar - alchool 120%
Prezzo al momento dell'uscita ufficiale: OK con lo statuto
seed 24/7 10kb min
Export:
Demonoid
Mininova
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