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Demon Stone [Multi 5]
By Pakinko
:::->Recensione<-:::
Nel suo più recente adattamento sotto le insegne di Atari, Dungeons & Dragons abbandona la telecamera dall'alto in favore di inquadrature più cinematografiche, lascia da parte il multiplayer e si stabilisce nel redditizio mercato multipiattaforma. Questi cambiamenti avranno giovato al suo profilo nei giochi d'azione, o dovremo attendere un ulteriore, terzo, tentativo? Scopriamolo nella recensione di Demon Stone...
Demon Stone non è basato su alcuna uscita cinematografica presente, passata o futura (questo in effetti non possiamo escluderlo...) ma potrebbe esserlo visti gli investimenti di creatività e risorse economiche spesi sotto il profilo tecnico. Un doppiaggio in italiano degno di un buon film da sala, musiche in tono epico che accompagnano ogni passaggio e grandi scene in stile "epopea" dove interi eserciti si combattono facendo largo sfoggio di armamenti, poteri e aiuti sovrannaturali (i draghi, come molte creature nel gioco, sembrano usciti da un quadro). Il primo impatto è indubbiamente di quelli che lasciano il segno, non fosse che da oltre due anni un altro titolo (o, meglio, una serie) ha già proposto più o meno gli stessi temi con un tipo di gameplay largamente simile. Se citiamo il regista Peter Jackson, coglierete più precisamente questo riferimento, per nulla casuale considerando che il team creativo di Demon Stone è il medesimo de Il Signore degli Anelli: Le Due Torri.
PICCHIAMOCI CON FANTASIA
Quando si diceva che i picchiaduro a scorrimento erano una categoria morta, alla fine della generazione 16 bit (Mega Drive e Super Nintendo, per chi non ha fatto i compiti) probabilmente non si poteva anticipare la loro esplosione nel campo che una volta era esclusivo ai GdR: il fantasy. Quest'ampia categoria è oggi letteralmente invasa da picchiaduro, sparatutto e più generici action game mascherati sotto l'aspetto di avventure profondissime, la cui risoluzione dovrebbe richiedere uno spreco sostanzioso della materia grigia. Al contrario di molti concorrenti, Demon Stone evita ogni tipo di convenevole e lancia il giocatore direttamente nel cuore di un conflitto su larga scala, con mezza dozzina abbondante di nemici pronta a farci la pelle, ancor prima che possiamo aver assemblato qualcosa di simile a un party (squadra, nella terminologia criptica dei GdR). Questa forte vocazione al combattimento sarà il filo conduttore che terrà legate tutte le fasi di gioco, con alcune piccole eccezioni che si ritrovano negli scenari concentrati su ogni singolo eroe. Tre i protagonisti: il guerriero Rannek, pura forza bruta personificata, la ladra Zhai, leggiadra e letale, e infine il mago Illius, debole ma indicato negli attacchi dalla distanza grazie alle sue personalissime magie.
UNA POLTRONA PER TRE
Diversamente da altri titoli in cui la squadra è solo un pretesto per sconfiggere la potenziale solitudine del giocatore, Demon Stone offre il completo e totale controllo dei tre membri in qualsiasi momento, semplicemente con la pressione del tasto digitale direzionale (l'ormai noto D-Pad). Gli altri due non cadranno in un sonno profondo o si metteranno in sciopero, ma continueranno a combattere e, dove possibile, proteggerci guidati dall'intelligenza artificiale del computer. Avrete già intuito che la cooperazione tra i membri è uno degli elementi portanti in Demon Stone, ma in realtà questa parte del gioco non appare sfruttata come dovrebbe. Vista la predominanza degli scontri ravvicinati si dà preferenza al guerriero Rannek, curandosi degli altri solo nei livelli a loro dedicati (capiterà di dover controllare, per breve tempo, un personaggio in solitaria) o prima di lasciarci la pelle, poiché risulta impossibile per un eroe guidato dalla CPU morire. Quindi, lasciare al computer il controllo del nostro personaggio rappresenta un ottimo metodo per guadagnare del tempo extra, aiutando magari l'eroe appena "abbandonato". L'appartenenza a un team, sebbene molto ridotto in numero, emerge comunque durante gli scontri più accesi, quand'è possibile attivare delle super-mosse di squadra in grado di ripulire completamente lo schermo dai nostri avversari, avendo a disposizione successivamente qualche secondo per tirare il fiato. La discendenza da un Gioco di Ruolo tradizionale viene ricordata negli ambienti, negli scenari e nei personaggi ma soprattutto nel sistema di potenziamento, basato insieme sull'esperienza e sull'oro acquisito lungo il viaggio.
QUANDO VIENE IL TEMPO DELLO SHOPPING
La personalizzazione dei tre eroi avviene tra un livello e l'altro tramite comodi menu a finestre che non soltanto elencano ogni oggetto, ma offrono la sua rappresentazione e i modelli dei protagonisti "aggiornati" nell'aspetto, nel vestiario e negli accessori. Visto il legame con un universo sterminato qual è Dungeons & Dragons, si trova davvero di tutto, dalle armi più classiche agli oggetti dotati di poteri magici, fino alle più classiche combinazioni in stile picchiaduro (a incontri) da aggiungere al nostro repertorio. Questa fase è molto importante ai fini della sopravvivenza nei livelli successivi, perché Demon Stone è insieme impegnativo da completare e molto legato alla potenza dei nostri personaggi. Intere sezioni risultano già frustranti per alcune scelte tecniche (la telecamera) ma diventano quasi impossibili se il party è troppo indietro con i potenziamenti, costringendo a ricaricare la posizione precedente e rifare alcuni passaggi, o i soli acquisti di armi e mosse se siamo particolarmente fortunati. Simili ostacoli al nostro divertimento si ritrovano nei percorsi sempre prefissati e lineari, nella poca varietà latente (si "affetta" e uccide, con poche interruzioni dall'inizio alla fine) e nell'impossibilità di saltare i molti intermezzi, ottimi alla prima visione ma una vera tortura dopo numerose "morti" subite nello stesso punto.
UNA SQUADRA SOLITARIA
I difetti appena elencati non minano la struttura complessiva di Demon Stone che rimane solida perché fondata su un sistema di gioco calibrato nei comandi e intuitivo nello svolgimento delle battaglie, nonché sempre apprezzato su ogni lato del globo. La cura per lo sviluppo della trama, il variare delle ambientazioni e l'ottimo doppiaggio in italiano convincono a imbracciare le armi anche nei punti più critici, dove si sono spesi infruttuosamente molti tentativi. Guardando alla realizzazione tecnica, già sfiorata all'inizio dell'articolo, non si può criticare con troppo pessimismo l'ottimo lavoro di StormFront Studios, malgrado siano evidenti le similitudini con Il Signore degli Anelli: Le due Torri. Oggi come allora, risultano eccellenti le animazioni e il design dei personaggi, anche quelli minori, nonché la fluidità del motore grafico, che riesce a gestire decine di oggetti (animati) su schermo senza alcun problema evidente. Qualche incertezza si ritrova nella scelta delle inquadrature, sempre dinamiche in terza persona alla Devil May Cry, ovvero concentrate sull'angolazione più spettacolare, non su quella più comoda. Una mancanza di cui sentiamo costantemente il peso è invece il multiplayer, che avrebbe aiutato moltissimo nel ridurre la poca varietà di alcuni passaggi. Non si pretende sempre e comunque il gioco online, ma il supporto ad almeno due utenti (vista l'inquadratura lontana e d'insieme) avrebbe reso più divertente quello che già si propone come un buon titolo. Indubbiamente un settore di cui tenere conto nel realizzare eventuali seguiti, anche perché la concorrenza in questa categoria non è esattamente limitata (soprattutto su PlayStation 2) e tantomeno poco agguerrita.
:::->Screenshoots del gioco<-:::
:::->Scheda tecnica del Gioco<-:::
Dimensione: 3.50 Gb decompresso 2.49Gb compresso con winrar
Lingua: Multi 5
Versione: PAL
Genere: Avventura
Sviluppatore: Atari
Anno: 2004
Requisiti Necessari: Ps2 modificata
Prezzo al momento dell'uscita ufficiale: 49.00 euro
:::->Note<-:::
Non credo staro molto perche la rel e’ gia avviata ma cmq almeno 4 giorni tranne la notte
Cortesemente non fate i vampiri e mantenete il seed!!!!
