[PS2 - Torrent] Conflict: Global Storm, Pal - Multi 5

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view post Posted on 28/11/2006, 17:19
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Conflict: Global Storm

by Apocaliv

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:::->Recensione<-:::

Possono quattro soldati scongiurare una minaccia mondiale ed evitare che il terrorismo prevarichi sull'ordine e sulla pace? Sembra un'impresa disperata, ma quando i quattro eroi in questione sono militari superaddestrati ed esperti in operazioni speciali al limite del suicidio c'è sempre posto per i miracoli. Dopotutto Rambo avrà pur insegnato qualcosa...

Fino a oggi la serie di Conflict, giunta con questo nuovo appuntamento al quarto capitolo, non è mai riuscita a convincere del tutto. Due primi titoli di scarsa rilevanza tecnica e strutturale nonchè di scarsa originalità (Conflict: Desert Storm, Conflict: Desert Storm II) e un terzo episodio leggermente migliore, ma non ancora ai livelli delle realtà più quotate in ambito tattico (Conflict: Vietnam), non lasciavano presagire in una continuazione della serie di Pivotal Games. Invece eccoci a recensire un nuovo capitolo di Conflict, che come c'era da aspettarsi, visti i tempi che corrono, abbandona la Guerra del Golfo e il teatro bellico vietnamita per buttarsi nella realtà del terrorismo, mai così in voga in questi ultimi tempi grazie soprattutto a grandi successi come Tom Clancy's Splinter Cell e Tom Clancy's Ghost Recon.

UN POKER DI EROI
Anche Conflict: Global Storm, pubblicato negli USA con il nome di Conflict: Global Terror (titolo sicuramente più azzeccato), si presenta come uno shooter tattico-cooperativo in cui dovremo districarci tra missioni di spionaggio, search & rescue e attacco avendo a disposizione quattro militari superaddestrati, ognuno specializzato in una tecnica di combattimento e nell'uso di un particolare tipo di arma. Questa volta la minaccia a livello planetario si chiama March 33, un gruppo di fanatici e di terroristi intenzionato a istituire un nuovo ordine mondiale attraverso la violenza e il terrore.
Naturalmente l'Occidente non sta con le mani in mano e invia in un Paese dell'America Latina una squadra di militari (ne fanno parte Connors, Foley, Jones e Bradley), la stessa che aveva già operato nel conflitto iracheno ai tempi di Conflict: Desert Storm. Catturati poco dopo un avventuroso lancio con il paracadute, i quattro vengono rinchiusi in un carcere nel mezzo della giungla, ma non saranno certo delle porte sbarrate e qualche piccola tortura a fermare il commando più coraggioso e addestrato del pianeta. Naturalmente i teatri in cui andremo ad operare non si limitano a quest'unica location, ma nei quattordici livelli del gioco in singolo la nostra squadra sarà inviata anche in altre parti del mondo tra cui la Corea del Sud, l'ex Unione Sovietica e le terre innevate dell'Himalaya.



Come si può vedere, la grafica non è il forte del gioco
Gli scenari urbani nascondono sempre molte insidie
Di solito i nemici si riparano con una certa efficacia
Non c'è insomma il rischio di annoiarsi o di operare sempre nei classici ambienti del genere (non mancheranno comunque città e basi militari), mentre per quanto riguarda il gameplay Pivotal Games si è attenuta abbastanza fedelmente al trademark dei tre episodi precedenti, offrendo un'esperienza di gioco equamente divisa tra tattica, strategia, azione e sparatutto.

LOTTA AL TERRORE
Naturalmente possiamo impersonare ognuno dei quattro componenti in qualsiasi momento del gioco e, nei panni di uno di loro, impartire agli altri i classici comandi del caso (avanzare, sparare, seguire ecc.). Pur se molto semplice da utilizzare, il sistema di ordini si è rivelato piuttosto scadente come efficacia e realismo, rappresentando il primo evidente difetto del gioco.
In alcuni tratti i nostri compagni non sembrano obbedire a un comando come dovrebbero o, se obbediscono, lo fanno con un certo ritardo e non sempre nel modo migliore. Ci riferiamo in particolare alla loro efficienza come soldati superaddestrati, visto che spesso e volentieri non riescono a trovare la giusta posizione per fare fuoco o per difendersi, per non parlare del comportamento davvero discutibile nelle sezioni di combattimento.
Anche se un nemico è riparato dietro a un muro, i nostri compagni continuano a sparare contro l'ostacolo sprecando una grande quantità di proiettili e rimanendo, a un certo punto, senza più munizioni. Un simile comportamento è fastidioso non solo per il rifornimento di proiettili (saremo noi a dovergli dare nuove munizioni), ma anche per la sensazione, poco piacevole, di combattere a fianco di militari poco "intelligenti" e incredibilmente testardi.
Per fortuna il comportamento dei nemici offre spunti di maggior interesse e realismo, ma nemmeno in questo caso Conflict: Global Storm riesce a competere con i suoi diretti (e più validi) concorrenti. In generale i terroristi cercano di nascondersi dove possono e per centrarli dobbiamo attendere il momento giusto, possibilmente da sdraiati e con un visore da cecchino puntato sulla loro testa, ma non si può parlare di una vera e propria tattica. Troppo spesso infatti i nemici ci attaccano in gruppo in modo piuttosto disordinato e poco coerente, percorrendo tutti gli stessi percorsi e rendendosi così prede del nostro fuoco di attacco.



Non ci ha nemmeno visti arrivare
Questa si che è una vera irruzione!
Ha sbagliato ad uscire senza copertura
Bisogna però ammettere di non aver quasi mai assistito ai tristemente famosi attacchi suicidi e anche negli scontri più ravvicinati, presenti di solito all'interno degli edifici, il loro tempo di reazione è sicuramente alto e difficile da contrastare affidandosi unicamente al fattore-sorpresa. Abbiamo però notato una certa incongruenza nel sistema dei danni. Pochi colpi ben assestati ci manderanno K.O. come è normale che sia, ma lo stesso non vale per gli avversari, molto più coriacei e resistenti di noi anche di fronte a una scarica di mitragliatrice.

NON SI VIVE DI SOLI SCRIPT
L'arsenale a nostra disposizione è piuttosto fornito (fucili, granate, pistole, sniper-rifle, Uzi, fucili d'assalto) e la possibilità di raccogliere munizioni e armi dai nemici morti ci lascia sempre con una buona scorta di proiettili, fattore che unito ai molti medipack sparsi per i livelli e alla possibilità di essere curati dai nostri compagni in pochi secondi non fa alzare troppo il livello di difficoltà.
In alcune sezioni di gioco è anche possibile mettersi alla guida di una jeep e in generale i livelli sono molto ampi e dettagliati, con location interne ed esterne credibili e ricche di elementi architettonici e naturali, con cui però non è possibile interagire in nessun modo. Questa vastità degli ambienti di gioco (la prigione iniziale sembra quasi una cittadina) lascia spazio anche a una certa libertà di movimento e alla scelta di percorsi non per forza obbligatori.
Certo, gli script sono presenti in grande quantità, ma ormai ci siamo abituati alle immancabili scene "pilotate" e dobbiamo ammettere che Conflict: Global Storm non ne presenta molte, lasciandoci la possibilità di studiare diversi metodi di approccio al nemico che vanno dalle classiche irruzioni a momenti più attendisti e ragionati. Da questo punto di vista l'esperienza di gioco si è dimostrata appagante e divertente, forse non molto longeva (a livello medio non ci metterete più di tredici ore a finirlo) ma priva di grandi scompensi che non siamo quelli legati all'intelligenza amica, all'originalità (dopotutto le cose da fare sono sempre le solite) e, in alcuni tratti, all'eccessiva facilità.



Questi terroristi sanno come muoversi
Siamo in netta minoranza…serve aiuto
Citazione cinefila presa da Scarface?

IN MEDIO STAT VIRTUS
Si vede comunque che Pivotal Games ha lavorato sodo per dare agli appassionati della serie l'episodio più compiuto e maturo, sensazione che si percepisce anche dall'aspetto grafico. A colpirci positivamente è stata soprattutto la grande quantità di elementi scenici presenti nelle mappe, che assumono così un aspetto molto vivo e realistico non limitandosi a contenere tavoli, scatoloni e barili come il novanta per cento degli sparatutto tattici.
Grande cura quindi nel level design, ma anche i filmati introduttivi sono realizzati con un apprezzabile taglio cinematografico, mentre i modelli dei personaggi giocanti non convincono pienamente, presentando animazioni poco realistiche, ma mettendo in mostra una certa cura dei particolari.
A limitare in parte l'impatto visivo troviamo un effetto "nebbia" che sulla lunga distanza impedisce a volte di vedere esattamente la posizione del nemico; si tratta di un difetto dovuto anche alla già citata dimensione delle mappe che se nel gioco in singolo non si rivela mai disastroso, può invece diventarlo nelle partite in multiplayer con lo schermo diviso in quattro parti.
Su livelli discreti il sonoro, non male nell'effettistica delle armi e nelle musiche, ma piuttosto carente nel doppiaggio italiano, non ai livelli indecenti di quello di Starship Troopers ma piuttosto banale e a tratti quasi ridicolo. Ne risulta un comparto tecnico che pur senza far gridale al miracolo rende l'esperienza di gioco piacevole e non priva di momenti eccellenti così come il gioco nel suo complesso, lontano da ambizioni di primo della classe, ma in grado di rappresentare un'alternativa più che valida allo strapotere degli shooter tattici "clancyani"... e in ogni caso la mediocrità dei tre predecessori è finalmente un lontano ricordo.

:::->Screenshoots del gioco<-:::

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:::->Scheda tecnica del Gioco<-:::

Dimensione: 2,29GB
Lingua: Italiano
Genere: Sparatutto 3D
Produttore: Eidos Interactive / SCI Games
Sviluppatore: Pivotal Games
Sito Ufficiale:
Anno: 2005

Requisiti Minimi: PS2 Modificata
Prezzo al momento dell'uscita ufficiale: €49,90

:::->Special Thanks<-:::
Nextgame.it per la recensione e per le immagini


:::->Info<-:::

Estrarre l'archivio .rar (con WinRar o programmi simili), masterizzare il file estratto (Conflict Global Storm.nrg) con un programma di masterizzazione compatibile (Nero, Alchool....).

Seed disponibile 18 ore su 24 a 15kb/s (max. 20kb/s) salvo inconvenienti

 
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